Vaccino Pfizer e varianti Covid: ecco i risultati delle ricerche inglesi sull’efficacia del vaccino contro le varianti del Coronavirus.
Dall’arrivo del vaccino Pfizer-BioNTech in molti si sono chiesti se sia o meno efficace contro le tante varianti del Coronavirus che purtroppo si stanno diffondendo in Europa e anche in Italia. Per dare una risposta a questo interrogativo, alcuni ricercatori inglesi hanno effettuato dei test, e le risposte ricevute sembrerebbro essere incoraggianti. Ecco cosa hanno scoperto!
Varianti Covid e vaccino Pfizer: i test sull’efficacia
La campagna vaccinale sta proseguendo senza soste in molti paesi del mondo, Italia compresa. Tuttavia, la diffusine delle varianti del Coronavirus continua a preoccupare tutta la comunità scientifica. E tra le persone comuni è che anche il vaccino possa non bastare a limitare il contagio.
Non sappiamo ancora se il vaccino Pfizer sia efficace o meno contro tutte le nuove varianti del Coronavirus. Tuttavia, i risultati dei test emersi da uno studio inglese sono incoraggianti, che regala speranze importanti. Nonostante le risposte immunitarie dopo la somministrazione della prima dose siano infatti attenuate, è ipotizzabile che al momento della seconda dose le difese siano abbastanza alte da proteggere l’individuo da qualunque tipo di infezione da Covid.
Il vaccino Pfizer è efficace contro il Coronavirus
La ricerca è stata effettuata prelevando campioni di sangue che si erano riprese dal Covid-19 e dagli operatori sanitari che già avevano ricevuto le dosi del vaccino Pfizer. Gli anticorpi e i linfociti T di questi individui sono stati quindi testati contro il virus, e i riultati hanno posto in evidenza che gli anticorpi delle persone con una dose di vaccino erano meno efficaci contro le varianti del Coronavirus, mentre con due dosi le risposte delle cellule T erano buone contro ogni tipo di variante conosciuta.
La conclusione è quindi che il vaccino Pfizer non promette che non ci si ammalerà per le nuove varianti, ma fa sì che se ci si dovesse contagiare il nostro sistema immunitario sia in grado di rispondere alla situazione di emergenza. Una scoperta incoraggiante anche in vista di possibili varianti future.